Una fòcara virtuale con tante particolari fascine

Una fòcara virtuale con tante particolari fascine

20 Dicembre 2009 0 Di toniorollo
Questo articolo mi fu richiesto nel dicembre del 2009 per un giornale una-tantum che veniva pubblicato a Novoli in occasione della festa di Sant'Antonio Abate.

Io sì che quest’anno la farei una fòcara virtuale. Accanto a quella in tronchi e fascine veri, naturalmente. La fòcara che vorrei fare dovrebbe comunque rispettare lo spirito storico-antropologico-rituale dell’evento. La Fòcara penso appartenga ai quei riti propiziatori che permettono la staffetta tra una annata agricola e l’altra. Infatti le fascine delle viti o degli ulivi che hanno dato frutto, buono o meno, nel corso della stagione appena conclusa vengono “sacrificate” in una gigantesca pira purificatrice affinchè la divinità, grazie anche all’intercessione del santo protettore (in chiave cristiana), conceda un raccolto migliore, un vino più gustoso, un olio più buono nella stagione che sta per iniziare. 

Nella fòcara virtuale metterei tutte quelle fascine che hanno fatto frutti nel corso dell’ultimo anno nella buona  nella cattiva sorte.

Per prima ci metterei la fascina di tutti i delegati alla Conferenza sul clima di Copenaghen. Li metterei legati ben stretti perché ci dovevano consegnare un grande albero che doveva assicurare tanta ombra nei prossimi anni e invece ci hanno dato un misero bonsai.

Ci metterei la fascina di tutti quelli che continuano ad illudersi che la democrazia e la pace si possono esportare e trapiantare al ritmo dei bombardamenti e degli stupidi missili che continuano a chiamare intelligenti. Accanto ci metterei la fascina di tutti quelli che pensano che, mandando all’inferno gli infedeli grazie alle guerre di religione, si illudono di percorrere l’ampia strada che porta in paradiso dove li attendono uno stuolo di vergini.

Ci metterei la fascina di tutti coloro che fanno in modo di dimenticare che esiste un problema educativo-formativo, facendo passare per trendy (leggi: più alla moda) chi consuma cocaina o chi ritiene normale chi si fa le canne a tredici anni o chi si illude che l’estasi che si trova nelle pasticche non rende drogati, solo perché non ci si buca.

Ci metterei la fascina di tutti coloro che hanno paura di crescere e di fare i conti con le responsabilità dell’età, ingannando loro stessi di essere “forever young” (leggi: sempre piccinni scemi!) solo perché si vestono e si comportano come adolescenti di ritorno, nonostante i loro 50 – 60 – 70 – 80… anni.

Ci metterei la fascina di tutti coloro a cui la storia non ha insegnato nulla e ancora oggi pensano che basta rubare un’insegna per cancellare l’olocausto; o basta cambiare simbolo e nome per riuscire a portare con bombe e pistole il popolo alla dittatura rivoluzionaria.

Uno strato consistente della fòcara virtuale la utilizzerei per mettere le tante fascine formate da tutti quei politicanti che ancor di più in questo anno hanno contribuito ad allontanare la gente dall’impegno civico e le ha negato la possibilità di indignarsi per ciò che non va. Ed è tanto quello che non va.

Una fascina di chi scambia l’investitura che viene dalla cabina vittoria elettorale con l’invulnerabilità da superman che veniva dalla cabina telefonica; di chi non riesce a distinguere gli interessi privati con la gestione della cosa-publica o pensa di nascondere i vizi privati con le pubbliche virtù; di chi difende la famiglia, giura sui figli e ama la moglie, ma poi non disdegna di collezionare donne ‘e-scort (di scorta); di chi per inseguire le stupidaggini di chi “chiama mamma”, visto che “gli dà da mangiare”, è costretto a sparare panzane sempre più grosse, con la dannazione di ripeterle tante volte fino a quando non si convincono della loro veridicità.

Una fascina di chi pensa che basta spaccare tutto, dalla faccia alle vetrine, dalle auto ai monumenti, per essere ritenuto dal popolo dei senza nome eroe prima o santo subito, pazzi dopo o dannati per sempre.

Ci metterei una fascina di chi si riempie la bocca della “sindrome della terza settimana” e poi permette con le “mille deroghe” di scialacquare milioni di euro per accontentare amici e i famosi “amici degli amici”.

Ci metterei la fascina di tutti quei politicanti che farciscono i loro comizi di “problemi occupazionali” e poi tengono al guinzaglio centinaia di lavoratori/elettori in società partecipate che si guarderebbero bene dall’internalizzare nella Pubblica Amministrazione alla faccia delle leggi che anche loro hanno votato. 

Una fascina la metterei di tutti coloro che hanno governato a livello locale con arroganza e sicumera e che per sfuggire al giudizio sulle presunte loro malefatte si sono accucciati sotto l’ala protettrice del Governo o del Senato.

Una grossa fascina la legherei di tutti quei partiti che discutibilmente hanno organizzato il viaggio amministrativo regionale, con tanto di vicepresidenti e assessori, e ora pretendono di continuare il percorso per un’altra tappa cambiando in corsa l’autista. Eppure, nonostante la sorpresa nel vedersi tra le mani il volante, la mancanza di navigatore satellitare e le fuorvianti indicazioni lobbystico-imprenditorial-affaristico-relazionali ha permesso al carrozzone di arrivare a destinazione. Nella speranza che chi è scappato da finestrino non rientri dalla porta principale.

Un’altra fascina di tutti coloro che vogliono trasformarsi in pompieri sfruttando l’Acquedotto Pugliese; di tutti quelli, cioè, che andrebbero all’assalto della carrozza-regionale per “regalare” il mare-magnumdell’acqua di casa nostra a qualche speculatore di passaggio lasciando i pugliesi a bocca asciutta. E’ strano che sia rimasto solo quel vecchio comunista di papa Benedetto XVI a ricordare a tutti che l’acqua (come l’aria) è un bene di tutti e non si tocca.
Di conseguenza una fascina sarebbe fatta di tutti quei partiti-chierichetti che hanno marinato questa lezione pontificia, preferendo i suggerimenti di “mammona”.

Una fascina, ancora, di tutti quei partiti che spesso sembrano fan-club e che pensano di rinnovarsi non cambiando nulla e nessuno, ritenendo che la gente non si accorga che dietro la nuova maschera gattopardesca di nascondono sempre le stesse persone e gli stessi programmi rendendo ogni fresco ruscello uno stagno nauseabondo.

Una fascina virtuale, infine, la lascerei per me. Per tutte per le omissioni e le scelte sbagliate che hanno scandito la mia vita in quest’ultima stagione… Anche se… a pensarci bene… più che una fascina… visto che con questa idea di fòcara virtuale l’ho fatta veramente grossa… io dovrei stare al centro del falò essendo, virtualmente parlando, un grosso tàccaro.

Tonio Rollo

Ps. “E tu che fascina metteresti sulla fòcara virtuale? Scrivilo su…. (inserire indirizzo mail tipo: focaravirtuale@gmail.com(indirizzo da attivare), oppure in un gruppo di facebook tipo: Quelli che sulla Fòcara virtuale…