Tra musica e religioni io formo uomini liberi

Tra musica e religioni io formo uomini liberi

10 Aprile 2016 0 Di toniorollo

Chi lo avrebbe detto? Il giro è stato abbastanza lungo per arrivare a trovare un “cattivo maestro”. Il percorso parte dalla giornalista de “Il Quotidiano” che per la sua rubrica “I bravi maestri” arriva attraverso il Centro Caritas e all’efficientissimo diac. Carlo Mazzotta, alla richiesta di una intervista su un maestro atipico: l’insegnante di religione. Quel classico prof. di “Serie Z”, che generalmente è come se non ci fosse, un “intruso” che non serve a nulla perchè è un “innesto” e non fa i compiti in classe e, quindi, fa catechismo e cerca di battezzare tutti quelli che può, e se non può: scomunica!Accettare non è stato semplice, anche perchè… Perchè proprio io? Allora mi son detto: Meglio evitare i sacerdoti… Ho messo la fascia in testa con il bollino rosso e al grido: Banzai! ecclesialmente ho detto: Eccomi! Dovendo parlare di Insegnanti di Religione ho chiesto il dovuto Imprimatur che è stato concesso.L’appuntamento era alla “Casa della Carità” e lì una serie di domande e risposte fedelmente sintetizzate.

L’articolo

intervista al prof Tonio rollo.insegnante di religione al liceo scientifico de Giorgi.

Alla fine della giostra, statene certi, così si congederà dal popolo della Santa scuola: «Mi sono divertito». C’è ancora tempo per appendere Bibbie, Corani e Vangeli al chiodo. Nel suo vocabolario, inevitabilmente sostenuto dalle voci delle ferie universali, la dizione pensione non esiste, se non nell’accezione poco trascendentale di “mezza” e “completa”. Spirito libero, ci scherza su Tonio Rollo, su quel diluvio universale che – causa culle vuote, precariato a oltranza e pensionamenti posticipati a ogni riforma ministeriale-potrebbe abbattersi sulle fragili membra degli insegnanti. «Stanno trasformando gli scuolabus: invece dei bambini, ci porteranno i professori perché quando si arriverà a maturare il diritto al sacrosanto riposo, ci avranno già tolto la patente».
Quella vera, ho apportato 25 anni fa sulla cattedra dello storico liceo scientifico “De Giorgi” (dove stato anche vicepreside), fresco di studi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose, gli è servita ad accendere i suoi alunni la fiammella della libertà. Libertà di coscienza, prima di tutto. Perché è vero, «la religione non è materia obbligatoria», i voti – che non fanno media – «sono semplici giudizi» e gli alunni non sono tenuti al guinzaglio per legge fino al secondo anno con la speranza di venire proiettati in un futuro brillante, paradisiaco o, male che gli vada, da semplici e onesti cittadini. Eppure… eppure capita anche dei suoi 498 studenti, solo nove abbiano detto “no, grazie” e, tra questi, quattro siano sempre presenti, catturati anch’essi nella rete del mistero divino della Creazione, delle sue verità, leggende, storture.
Avventura culturale, come programma di studi richiede, non certo spirituale. Che qui, De Giorgi, con il professor Rollo, si dispiega tra costruzione di e-book, realizzazione di cortometraggi, lancio continuo di siti, fabbrica di notizie, telegiornale. E una serie di “docu-lezioni”-abbreviazione orrenda ma efficace – sulle figure storiche delle religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo, islamismo. «proprio in questi giorni-Spiega il prof-ne stiamo montando una sulla figura di Abramo». E su YouTube imperversa quella su Noè, il patriarca biblico salvatosi dallo sterminio dell’umanità corrotta.  Un modo per aprire le porte della storia, non certo per dare risposte che nessuno mai avrà. E per rileggere la contemporaneità degli eventi con cui, complice la strumentalizzazione della fede per fini politici, sul sacro nome di Allah, si insanguina il mondo di odio razziale. Anche per l’islamismo, non si può passare sulla cronaca per capirla senza sapere «come la dottrina è nata, come si è sviluppata nei secoli nella penisola arabica, chi è Maometto, qual è compito il Dio islamico gli ha consegnato quando – 610 d. C. – ha messo nelle sue mani la verità del Corano». Nemmeno che mai si può capire come si presenta oggi agli occhi del mondo, accerchiato dalla guerra intestina tra musulmani sunniti e miliziani sciiti che combattono per l’Isis. «cerco che se ne parla in classe: due mesi fa a scuola abbiamo promosso un incontro con l’imam di Lecce e un sacerdote, ma a monte c’è stato un ben preciso percorso di conoscenza. Ed è così sempre, per tutte le religioni».

incontro con l’imam di Lecce

Libertà di coscienza e libertà di pensiero come antidoto all’ignoranza, alla formazione per slogan dietro le quali è facile trincerarsi, e non solo da giovani. Ma il cambiamento culturale cammina con le loro gambe, pesa sui loro cuori, medici e coscienze. «io cerco di stimolarli:  non dico mai “le cose stanno così, punto”. Io formò uomini liberi. Certo, c’è un percorso di studi ben preciso da fare ma i ragazzi devono imparare a ragionare, si arriva il prof non serve a nulla. Questo vale per tutte le materie non solo per la mia».
Materie antiche rivisitate in chiave moderna. Ecco le “docu-lezioni” montate nel laboratorio multimediale «andare indietro nel tempo per capire il presente, la situazione sociale di oggi». L’altro ieri, per esempio, ha raccontato di Caino e Abele a suon di musica, quella di Davide Van de Sfroos , cantautore folk nativo di Como che ha scritto sul pentagramma anche la storia di Noè e di Adamo ed Eva.  Così come per la creazione ha chiesto aiuto a Giuseppe De Dominicis, tre maggiori poeti in dialetto salentino. E poi, a darmi una mano sono state Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini, Pierpaolo Pasolini, che a Matera nel 1964 girò “Il Vangelo secondo Matteo”, Gioele Dix, l’attore teatrale che ha riletto in chiave ironica alcuni capitoli del Libro dei libri; il cantautore e attore Tony Chiara che ha fatto della genesi la prima rock opera italiana.  Ognuno ha dato la sua interpretazione, ha lasciato un segno. Che, con Michelangelo, a cui si deve l’affresco della volta della Cappella Sistina voluto da papa Giulio II per riportare Roma agli antichi splendori, diventa apoteosi, con più di 300 figure della genesi dipinte.

intervista al prof Tonio rollo.insegnante di religione al liceo scientifico de Giorgi.

Ma anche loro-lasciamo fuori Michelangelo, poeti, santi e navigatori-non scherzano in quanto a giovanile creatività e intraprendenza. Doti nascoste che, sollecitate, si mettono in moto a livello interdisciplinare. Così è stato quando si sono messi sulle tracce di Abramo nel latte e nel cinema e-complice l’insegnante di inglese – lo fanno dialogare in inglese;  e per i 4 gustosissimi cortometraggi prodotti in casa su “Le donne della Bibbia”: telecamera accesa su Eva, Debora, Giuditta le cui storie, rivedute e corrette, sono consultabili sul sito “Nessuno è negato”, frase storica pronunciata da Don Milani con riferimento alla sua innovativa controcorrente scuola di Barbiana. E così in questi giorni, con il “Ciak, si gira” sul dramma dei profughi che, in fuga del loro paese in guerra, da sopravvissuti sono approdati nell’opulenza nell’Europa dei fili spinati delle barbarie capitalistiche. È progetto internazionale», spiega il prof, «a cui, tra le tante, partecipano le scuole del Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Spagna. Noi abbiamo il compito di capire i motivi per cui sono partiti; altri ancora invece affronteranno il calvario del viaggio o le speranze che ripongono nel futuro. Per i nostri ragazzi è un modo proficuo per confrontarsi sul tema sociali, aprire gli occhi sul mondo».

Non impongo mai il mio pensiero: stimolo i ragazzi

Insomma, di carne al fuoco ce n’è. E, se non tutto, molto viene cucinato facendo perno sulla didattica e sulle leve delle nuove tecnologie.  Comunque sia, al centro ci sono loro, studenti di ieri oggi affermati professionisti E studenti di oggi, che con la materia di religione, si confrontano liberamente sui grandi temi della vita reale, anche di natura morale, metti l’aborto, metti l’eutanasia, metti le coppie di fatto, metti l’uso degli anticoncezionali. Lui, il prof, “presidente dell’ultima fila” come lo immortalarono il titolo dell’articolo quando era presidente dell’Azione Cattolica della diocesi di Lecce perché ama definirsi non un prete mancato ma un «Laico ritrovato», sulla nuova rotta indicata dall’orgoglio con il Giubileo della misericordia, vede una «chiesa più di base», aperta al confronto, non a piramide come quando con i concili si pronunciavano solo anatemi e scomuniche. Ma il problema, per ritornare tre banchi, lo studio della Chiesa nella storia È come se si fosse fermata Bonifacio VIII. Non è così. I ragazzi quando studiano storia filosofia biologia rimangono Galileo o a Darwin, come se dopo non ci fosse niente. Il tomo invece c’è, la scienza può essere svegliato attraverso la religione.  Il Papa quando parla di questioni scientifiche ha accanto a sè la Pontificia Accademia delle Scienze che lo consiglia, un osservatorio astronomico, anzi due, non certo per vedere se Dio sopra le nuvole ma il creato, e cioè l’infinitamente grande voglio immensamente piccolo. È una visione un po’ diversa.

Problemi? Nessuno ma noi non siamo docenti di serie B

t.r.

Che problemi ha un insegnante di religione? «Nessuno, se non quello che il rapporto con i ragazzi e con i colleghi ce lo dobbiamo guadagnare sul campo a causa di una mentalità che etichetta il corpo docente in professori di serie A e B. Ma la difficoltà è in chi la sente». E, amen, non è il suo caso.

Angela Natale, Quotidiano di Puglia, 10.04.2016, p.23

DA 25 ANNI PROF DI RELIGIONE AL “DE GIORGI

Sposato con un’insegnante di matematica applicata, due figli di 16 e 17 anni, Tonio Rollo si è formato, come buona parte dei laici che vogliano abbracciare la professione, all’Istituto di Scienze Religiose che fa parte in genere della Facoltà di Teologia. Un percorso obbligato, al termine del quale si guadagna il Magistero in Scienze Religiose e l’abilitazione all’insegnamento. Per quanto riguarda il concorso, teoricamente per legge se ne dovrebbe fare uno ogni tre anni, ma l’ultimo risale a 12 anni fa. Nell’istituto in cui da sempre insegna – lo scientifico “De Giorgi” – e nel quale è stato anche vice preside, i prof di religione sono tre per circa 1400 alunni.