S. Maria di Leuca
20 Aprile 2017Santa Maria di Leuca o Santa Maria de Finibus Terrae (o te li filibustieri) è alla fine del mondo, dove tutto si chiude e finisce. Sul promontorio il Santuario e il faro. Il Santuario nel tempo cambiato e trasformato in una masseria fortificata per difendersi dalle scorribande dei Turchi. Una piazza che ha al centro la colonna con la Vergine e oltre il porticato il punto estremo, il capo del Tacco d’Italia con il suo faro. Oltre il nulla, se non le correnti che si scontrano arrivando dalle due parti del promontorio e che molti scambiano per la linea di congiunzione tra Adriatico e Ionio. In realtà la separazione è da vedersi al punto più a est d’Italia con il faro della Palascìa, sotto Otranto.
La parte finale dell’Acquedotto Pugliese con la sua cascata porta giù al porto e al paese. La cascata viene aperta in occasioni particolari.
Particolarità del paese, non molto popolato, sono le ville o le dimore storiche ottocentesche. Si dice che tutta la zona fosse di un unico proprietario che decise di concedere gratuitamente ad una decine di ricche famiglie salentine una striscia di terra che poteva permettere la costruzione di una villa e il relativo accesso al mare. Unica condizione: le dimore sarebbero state costruite secondo lo stile di chi donava il terreno.
Uno stile diversi dall’altro, fantasioso e originale. Tranne una villa che è rimasta modesta, forse perchè non c’era bisogno di ostentare ricchezza e lignaggio.
Sulla spiaggia per ogni villa una Bagnarola per cambiarsi per prima e dopo il bagno.