Milano da camminare
23 Settembre 2019 0 Di toniorolloCertamente Milano non è la città che mi sono trovata davanti spesso nella vita. La prima volta fu più l’attesa in ospedale o in aeroporto che non a visitare la città. Fu la volta che in un pomeriggio, in attesa dell’orario delle visite in ospedale, vidi in due cinema diversi Passion di Mel Gibson e subito dopo Il Vangelo secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini. La città rimase sullo sfondo.
Poi ci sono tornato dopo anni, molti, due volte in pochi mesi e le foto che seguono le sono la storia. Ho visto una città veloce, dove si parla di lavoro o chi corre lo fa per lavoro. Abbastanza pulita e ordinata, ma anche piena di storia passata, anche se non di molto, e di storia molto recente, diciamo di cronaca. Poi l’ho scoperta anche come città di arte, perfino di arte, perfino provocatoria. A tratti sembra una città che nel tempo si è saputa rivestire di un vestito nuovo e alla moda, senza dimenticare ciò che è stata.
Per poterla visitare e vederla, assaporarla è necessario camminare tra le sue strade piene di paillettes e di sudori. Con le sue linee nuove e avvenieristiche accanto ai palazzoni di stampo archeologico industriale che in molti casi si è saputa ricreare, in altri è rimasta lì a futura memoria a quando Milano era da bere grazie a chi armato di cartone era partito dalle sue terre e far proprio un nuovo slang “tac!”
E poi c’è il castello sforzesco è stata l’altra sorpresa per quanto custodisce al suo interno. Dalle tante opere gotiche e degli artisti lombardi al gioiello michelangiolesco della Pietà Rondanini, ultima opera dell’autore della Cappella Sistina. Particolare l’idea di mettere l’incompiuta da sola in una sala da ammirare.
Sulla stessa linea che rende Milano una grande capitale e una vera città d’arte da ammirare anche la Pinacoteca di Brera, quella che doveva essere per volere di Napoleone il Louvre dell’Italia.
(Aggiornato il 23.09.2019)