Il Pozzo della Samaritana

Il Pozzo della Samaritana

23 Febbraio 2020 0 Di toniorollo

Per qualcuno si tratta della Samaritana, per altri Santa Irene, co-patrona di Lecce a sormontare il bellissimo pozzo barocco al centro dell’atri dell’Antico Seminario in Piazza Duomo a Lecce. Difficile che si tratti della Santa dei Teatini perchè è come parlare di corda in casa dell’impiccato. La storia ci ricorda della lotta tra il Clero diocesano e i tanti ordini religiosi che si si erano divisa in spicchi la città. I primi volevano patrona sant’Oronzo, mentre i secondi volevano imporre santa Irene. Il tutto fu risolto con il miracolo attribuito al primo Vescovo leccese quando salvò la città dal terremoto. Quindi penso sia impossibile che abbiano messo la statua di santa Irene al centro del chiostro che formava il clero diocesano o quello che da sempre è stato ritenuto la “pupilla” dei Vescovi leccesi.

Quel pozzo diventa icona, logo che accompagnerà la prima visita pastorale dell’arcivescovo di Lecce nelle parrcchie della diocesi.

Il pozzo è il luogo di incontro per la cultura ebraica, dove le persone vanno per attingere l’acqua, ma anche per incontrarsi, per festeggiare. Il pozzo di Giacobbe è il luogo che indica la richezza che viene donata. Il Patriarca lo dona a Giuseppe, anche se quel figlio tanto amato, morto in Egitto, fu poi seppellito lì vicino una volta che gli Ebrei tornarono nella Terra Promessa. Ma è anche il luogo da cui si parte per comunicare agli altri, per portare agli altri acqua e notizie.

Lo stesso pozzo dove Gesù incontra la Samaritana e le chiede da bere. Le rivolge la parola,

Non si voleva la classica foto del pozzo, bella e centrata, ma una prospettiva diversa, quasi di lato, in modo che anche i gradini riprendessero l’idea delle onde sonore che richiamano l’ascolto. Il tema Dall’Ascolto all’Incontro può essere sintetizzato nel Pozzo per eccellenza della diocesi di Lecce. Ecco perchè è stato inserito all’interno del disegno.

Il disegno è stato realizzato riprendendo gli elementi essenziali del pozzo, ma il solo pozzo rendeva il disegno troppo scarno, allora sono stati inseriti i rifermenti ai portici. In questo modo è stato possibile inserire lo stemma episcopale e altre scritte. Per la prima fase il riferimento alla Visita pastorale, mentre dopo può esserci il riferimento al luogo e ai tempi della Santa Visita.

Il logo finale

Nota a margine

In realtà il Pozzo del Seminario, come tanti pozzi dei palazzi del centro storico di Lecce sono delle cisterne. Sotto l’atrio ci sono due cisterne. La prima raccoglie tutte le acque piovane dello stesso atrio e delle terrazze del palazzo. Questa prima cisterna è situata sotto la seconda parte dell’atrio, verso la sala conferenze (ex refettorio del Seminario). Si tratta di una cisterna sottoposta rispetto ad un piano di calpestio. Tra la parete scavata nel tufo e la cisterna c’è un piano rialzato per permettere di sedersi o appoggiare le vettoglie da tenere in fresco.

stto al pozzo invece c’è una seconda cisterna, separata dalla prima da un muro di tufo che fa da filtro. Quind l’accqua che si raccoglie nella prima cisterna passa filtrata dal muro nella seconda che viene prelevata pulita dal pozzo.

Questo naturalmente quando non c’era l’acqua corrente e quando la seconda cisterna con si mangiava dalla bocca del pozzo i palloni che i seminaristi utilizzavano per giocare a calcio nell’atrio.

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