Palazzo Giaconia, Istituto per i ciechi

Palazzo Giaconia, Istituto per i ciechi

21 Novembre 2020 0 Di toniorollo

* con il contributo essenziale di Francesca Suraci, Aspirante Cicerone del “De Giorgi”

Per le Giornate d’Autunno del FAI (Fondo Ambiente Italiano) gli studenti del Liceo Scientifico De Giorgi aprono le porte del Palazzo Giaconia, la struttura che ha accolto sin dal 1500 schiere di personalità importanti, quali umanisti, come Vittorio De Prioli, o Vescovi, come il primo proprietario del palazzo, Angelo Giaconia. Il Palazzo era stato edificato da Gian Giacomo Dell’Acaya, il celebre architetto salentino, che mise la firma anche sulla chiesa di Santa Croce, e sulle mura urbiche, adiacenti al giardino del palazzo stesso.

Nel ‘900 lo stabile era suddiviso in tre parti: l’ala ovest di Francesco Lopez, l’area centrale di Alessandro Castriota e l’ala est di Achille Tresca e Nicola Lopez.  Tale suddivisione era dovuta alla volontà di numerose famiglie nobiliari leccesi che soggiornarono all’interno della struttura, tra le quali: i già citati De Prioli, i Carignani e i Lopez y Royo; infine nell’Ottocento vi fu un’occupazione militare francese, che avrebbe dato vita ad un presunto centro massonico, i cui i simboli distintivi sono ancora visibili sul cornicione.

Solo il 19 Febbraio del 1906 Anna Antonacci riuscì ad affittare due camere della struttura e, finalmente, nel 1938 potè gestire l’intero edificio, grazie all’azione di numerosi donatori. Pochi giorni dopo, il 7 novembre 1938, a soli 59 anni, morì Anna Antonacci e dopo poco si decise di intestarle l’istituto; alla fondatrice venne inoltre dedicato un mezzo busto in bronzo, ad opera di Raffaele Giurgola (rinomato scultore leccese).

L’Istituto si era da sempre occupato dell’Istruzione delle prime tre classi elementari, ma nel dicembre del 1938 fu poi istituita una Scuola di avviamento professionale per l’artigianato e l’industria per giovani ciechi e nel 1972 furono aggiunte due sezioni di specializzazione in centralinisti e masso-fisioterapisti.

Negli anni ’70 fu inoltre sistemata la biblioteca dell’Istituto (realizzata negli anni ’30), all’interno della quale vi erano 10000 volumi scritti in Braille su argomenti di cultura generale, letteratura, narrativa, storia, biografie, spartiti musicali e libretti delle opere liriche. Infatti all’interno dell’Istituto si svolgevano lezioni di musica e canto in aggiunta ai Laboratori artigianali maschili e femminili. Questi laboratori musicali permettevano ai ragazzi e bambini ciechi di poter sviluppare particolarmente il senso dell’udito e la memoria, considerando che gli spartiti dovevano essere suonati a memoria.

Nel 2000 l’Unione Italiana Ciechi affidò all’Istituto Antonacci il coordinamento regionale di un progetto finalizzato al recupero educativo, sociale e occupazionale, dei pluriminorati visivi. Oggi sono al via anche altri progetti organizzati in collaborazione con l’ASL di Lecce e con la federazione nazionale delle istituzioni Pro ciechi. Fra gli altri progetti vi è la nascita di una grande “casa di accoglienza” articolata in mini strutture riservate ad anziani, giovani, studenti, corsisti e agli operatori del laboratorio protetto.

Il tutto testimonia l’attualità della struttura stessa nella sua funzione formativa, riabilitativa e assistenziale a servizio dei minorati della vista.

Molti cimeli storici hanno trovato una propria collocazione all’interno di palazzo Giaconia, ma tra i più importanti troviamo ancora due formelle realizzate da Gabriele Riccardi. Questi altorilievi raffigurano due episodi narrati rispettivamente nel primo e nel secondo libro di Samuele: la battaglia tra Davide e Golia (anche la prima attestata rappresentazione delle pizzica), e il Davide che scrive una lettera per mandare a morte il guerriero Uria, il marito di Bersabea, donna amata dal re-cantore.

Il sontuoso giardino che occupa la parte posteriore della struttura ottenne il titolo di “giardino storico” solo negli anni ottanta, in seguito alla carta di Firenze. Questo viene anche denominato giardino dei sensi, poiché udito, vista, olfatto, tatto e gusto si mischiano in una danza a cui prende parte chiunque anche solo entrando in questo paradiso terrestre.

Al suo interno sono state rinvenute due fontane, collocate nel giardino dei limoni e nella grotta della frescura, e delle decorazioni pittoriche presenti nel grottone principale e sulla muraglia interna.

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