Brescia, la Leonessa di Venezia

Brescia, la Leonessa di Venezia

5 Gennaio 2024 0 Di toniorollo

Di ritorno da Milano in direzione Padova, è stato il caso di fare una sosta a Brescia, la Leonessa che Venezia riconobbe come tale una volta che si era “donata” alla Serenissima e ne aveva difeso i territori.

Prima tappa è stata al castello che domina sulla città… veramente molto estesa. Case basse, qualche grattacielo, alcune costruzioni medievali e, in fondo delle industrie, quasi inglobate nella città.

Passeggiando, poi, per la città, sotto un cielo plumbeo che rende tutto come un film in bianco e nero, per alcuni viottoli si arriva nella prima piazza, quella delle due Cattedrali: piazza Paolo VI. Piazza ampia, con da un lato bar e bistrò, dall’altra una torre, la cattedrale estiva e quella antica, a pianta circolare (purtroppo chiuse a quell’ora).

Un pugno in bocca, quello dello stomaco, è stata Piazza della Vittoria, in pieno stile razionalista che di razionale ha ben poco, visto che anche qui come a Roma, a Lecce si è appoggiata sulle macerie di quanto c’era prima. In questo caso la demolizione del quartiere con le sue botteghe hanno permesso la costruzione del primo grattacielo (14 piani) e dell’Ufficio delle Poste che ha inglobato costruzioni di epoca romana. Non poteva mancare, sulla sinistra del palazzo, un pulpito rosso con bassorilievi che serviva per cantare le grandi imprese del Ventennio, a due passi da “Il peso del tempo sospeso – Rinoceronte” una recente installazione di Stefano Bombardieri.

Una piazza legata all’altra. Piazza del Mercato e a seguire Piazza della Loggia con il suo orologio astronomico. Piazza triste, luogo di tragedie nere e fosche dell’Italia degli anni ’70.

A salutarci, sulla via del ritorno, una statua di un mesto Galileo che con può salutarci perchè “fuori mano”.

La fotogallery (29.12.2023)