La Vicenza palladiana

La Vicenza palladiana

5 Gennaio 2024 0 Di toniorollo

Tutto parla di Lui. Lo trovi in tutte le piazze e in tutti i palazzi. Sembra quasi che se non ci fosse stato lui della Vicenza elegante, composta, ordinata, pulita, verde non ci sarebbe stato nulla. Ogni costruzione, ogni piazza, ogni angolo e loggia si deve ad Andrea di Pietro della Gondola, per gli amici Andrea Palladio, nome affibbiatogli dal suo mentore il conte Giangiorgio Trissino dal Vello D’Oro, che lo indirizzò verso l’architettura classica. Grande architetto nato a Padova, ma soprattutto legato alle terre veneziane. Nel Rinascimento è stato uno dei più alti riferimenti della riscoperta delle proporzioni classiche nelle costruzioni del suo tempo, ma è stato anche colui che con le sue opere ha ispirato tante costruzioni nei secoli successivi, più di quanto hanno fatto i “classici” veri.

A lui sono attribuiti palazzi di cui si hanno disegni e riferimenti e perfino quelli che si rifanno ad altre sue creazioni.

Ma l’opera vicentina che sorprende di più non è la Basilica Palladiana, con le sue “antiche botteghe, nè la Loggia del Capitaniato, colorata di rosso e con gli stucchi che presentano la battaglia di Lepanto, o il Palazzo Chiericati, oggi sede del Museo Civico, quanto la sua ultima creazione: il Teatro Olimpico. Bello armonico, come se il mondo classico fosse riemerso dalle oscurità del tempo. Palcoscenico che va verso la città e oltre, gradinate originali che abbracciano l’artista, la cavea dell’orchestra che emerge incontro al palco, le statue che assistono e recitano.

PS. La prossima volta sarà il caso di fare un tour tra le sue ville fuori porta.

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