Bucarest, mania di grandezza

Bucarest, mania di grandezza

7 Gennaio 2024 0 Di toniorollo

Dopo un viaggio in aereo sulle nuvole ovattate italiane e le montagne innevate dei Carpazi si arriva nella piana di Bucarest.

Bucarest è una città che sicuramente ha avuto molte vite, dopo molte morti. Oggi si vedono le diverse stratificazioni. Un po’ meno quelle ottomane (almeno come impressione personale), più quelle cristiano-ortodosse nelle piccole chiese e quelle sovietiche nei palazzoni e delle sedi governative. Mentre le prime sono più un concentrato di arte e cultura, le seconde pesano con la loro megalomania, dovuta certamente ad una manifestazione di grandezza esteriore specchio di una debolezza interiore. Il palazzo del Parlamento, mastodontico e immenso, difficile da prenotare la visita sia via mail che dal vivo. Poco accogliente un solo addetto alla reception dei biglietti; il grande ingresso che ospita delle mostre (interessante quella degli acquarelli degli angeli con un’ala sola), nasconde dietro una specie di magazzino con tanto di canestro da basket e una toilette poco “onorevole”.

Da quando il peso della dittatura con le sue insegne non c’è più, dalle insegne pubblicitarie (per lo più estere) si percepisce una “dittatura” di un capitalismo asfissiante. I centri commerciali sono una nuova babele, quasi parchi gioco dove tutti sono uguali, vestiti allo stesso modo e che fanno tutti “spese compulsive”, particolarmente i più giovani. Nei negozi abiti che forse in italia non si venderebbero neanche a carnevale. Ma i gusti sono gusti. I palazzi sono punteggiati da antiestetici condizionatori e da un reticolo di fili selvaggi. Non ci sono – a differenza di quanto si dice – “zingarate” in giro per la città.

I parchi sono ampi che in un periodo più primaverile certamente rendono il tutto più verde e meno grigio.

La cosa che colpisce è il carattere dei vari interlocutori uno po’ sgraziato e nervoso. Chissà perchè!

La foto gallery (26-28/12/2023)