Jago. La grande scoperta
5 Gennaio 2025Girare per il Rione Sanità a Napoli sotto la competente guida dei giovani della Cooperativa Sociale La Paranza, ha permesso non solo di conoscere un quartiere ricco di storia e di leggende, bianche e nere, ma di scoprire anche l’opera di un giovane artista, di colui che viene chiamato perfino il “Nuovo Michelangelo”, cioè Jago.
L’opera che sconvolge di più nella Cappella di San Severo è il Figlio Velato. La scultura nel marmo di un bambino morto nel Mar Mediterraneo, uno dei tanti. Coperto da lenzuolo bagnato… che sembra reale.
Dopo questo non poteva mancare una puntata nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi che ospita lo Jago Museum, una chiesetta sconsacrata nello stesso quartiere.
All’interno del Museo si parte con autoritratto (Self, 2019)dell’artista in marmo, tangibile e di prossima modifica perchè le opere cambiano perchè anche gli uomini cambiano nel tempo. Lo stesso artista è rappresentato con un volto straziante dal dolore nella Pietà (2021) che accoglie nelle sue braccia un/a figlio/a morto.
La bellezza non cambia con il tempo per questo l’artista ha “rivisitato” la Venere (2018) de’ Medici, detta la Pudica, sempre bella nonostante la vecchiaia.
In gran risalto anche Aiace e Cassandra (2022), una statua dove è la donna a reagire alla forza bruta di chi tenta di rapirla.
Rivisitazione perfetta anche quella di Narciso (2023), un uomo che in modo perfetto si specchia in una donna.
Altro elemento particolare è rappresentato da un David (2021) molto particolare, solo che a differenza di quello di Michelangelo che lo ispirato è data dalle sembianze femminili.